Anche ai dirigenti, purtroppo, capitano problemi legati alla mancata adozione di adeguate misure di sicurezza sul lavoro da parte del datore.
Ebbene in questo breve articolo ricordiamo che l’adozione di particolari misure di sicurezza (cd. innominate) viene in rilievo con riferimento a condizioni lavorative obiettivamente pericolose, come, ad esempio, nel caso di lavoratori che svolgano attività che comportino il possesso temporaneo di somme di denaro. In questo
Nel caso di specie, il Tribunale rigettava il ricorso promosso dagli eredi della lavoratrice che avevano agito in giudizio per richiedere un risarcimento del danno alla società, essendo una dipendente con mansioni di custode rimasta aggredita ed uccisa da ignoti durante il turno di notte.Per i ricorrenti, la dipendente era l’unica custode ed era sprovvista di qualsiasi dispositivo di sicurezza e controllo. La Corte di appello confermava la sentenza del Tribunale. Avverso la sentenza della Corte di appello proponevano ricorso gli eredi; la Suprema Corte ha accolto il ricorso.Per la Cassazione, la sentenza impugnata ha errato nel ritenere che non si potesse imporre al datore di lavoro di adottare particolari cautele per garantire la sicurezza della custode, imputando il fatto a nefasta ed imprevedibile causalità, soprattutto considerato che alla dipendente era stato attribuito il compito di custodire somme di denaro, rendendo ontologicamente pericolosa la mansione svolta, con rilevanti conseguenze in materia di adempimenti ai sensi dell’art. 2087 c.c. per il datore di lavoro.Per la Cassazione l’adozione di particolari misure di sicurezza va valutata anche con riferimento alle condizioni lavorative; nel caso in esame, il datore di lavoro avrebbe dovuto preservare la salute e sicurezza della dipendente che, in quanto in possesso temporaneo di somme di denaro, si trovava esposta a rischio di rapina/lesioni.